Avete mai provato a cucinare un libro?
Anche se BookPride, la fiera dedicata interamente all’editoria indipendente si è conclusa a Milano alcuni giorni fa, camminando per le strade del centro ancora si ha la sensazione di respirare quell’inconfondibile profumo di carta e di inchiostro.
Si sa, i libri, quando sono di un certo spessore, entrano dentro di noi e vi restano per parecchio tempo, anche per sempre… Ma vi siete mai chiesti come sarebbe mangiare una storia? È possibile degustare un romanzo, individuare delle pietanze speciali che riportino alla mente le stesse sensazioni provate leggendo?
In Ungheria, un ristorante-bistrò ha accettato questa sfida: così è nato KonyvBar & Restaurant, dove i grandi capolavori della letteratura mondiale riprendono vita sotto forma di piatti deliziosi, originali e ricercati.
Si trova nel centro di Budapest, immerso nel quartiere ebraico, a pochi metri da piazza Klauzal, che un tempo rappresentava il cuore pulsante dell’economia della città e di tutta l’Ungheria. Il nome del locale è una sorta di gioco di parole: kony in ungherese significa “cucina” mentre konyv libro.
Di giorno è una libreria, ma di sera si trasforma in un ristorante pronto a rendere realtà un’esperienza magica e irripetibile: assaggiare libri, mentre ci si trova circondati da libri. Una volta a settimana, infatti, lo chef elabora e propone un intero menu dedicato a un romanzo famoso: si tratta di un’esperienza unica, che si potrà vivere per soli sette giorni prima che venga scelto un altro titolo.
Un esempio è il menu appositamente pensato per Il marziano di Andy Weir, grande classico della letteratura fantascientifica da cui nel 2015 è stato tratto un film. Zoltàn Decreceni non è solo un cuoco, ma un artista, che trasforma ingredienti ricercati in preparazioni squisite e originali, da gustare con gli occhi e con la bocca.
Il pianeta rosso è un antipasto di paté di anatra arricchito con zucca, noci pecan e scorza di mandarino che simula l’inconfondibile pianeta rosso; viene accompagnato da Il primo germoglio, una bisque di pastinaca, olive e pomodori secchi, che ricorda a sua volta la prima pianta che Mark Watney, il protagonista del romanzo, riesce a far crescere una volta rimasto bloccato su Marte. La portata principale si chiama Il cibo dell’astronauta ed è composta da una guancia di cinghiale accompagnata da un’incredibile varietà di patate opportunamente rimaneggiate a forma rettangolare perché ricordino le barrette proteiche che gli astronauti, appunto, consumano nello spazio.
Konyv è un’idea innovativa, che unisce due elementi apparentemente inconciliabili come la letteratura e il cibo verso un’esperienza suggestiva e irripetibile.