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Quando il cibo diventa fashion: dalle nature morte agli abiti e accessori commestibili

In tutto il mondo gli stilisti usano il cibo nelle loro collezioni


L'uso del cibo nell'arte

Fin dall'antichità, il cibo è stato fondamentale nella storia dell'arte. Da elemento puramente simbolico e visuale - l'oggetto che diede iniziò alla Guerra di Troia era una mela - nel corso dei secoli si è anche conquistato un genere tutto suo, la natura morta: i primi accenni risalgono al III secolo a. C., ma ha avuto il suo sviluppo più alto a partire dal 1600.

Prima ancora, nel 1500, vi era stato il manierista Giuseppe Arcimboldo, che sconvolse tutti con le sue "Teste composte", ritratti non convenzionali prodotti con combinazioni insolite, prime fra tutte quelle di frutta e verdura.

Ma arriviamo ai giorni nostri. La malese Hong Yi, conosciuta anche come Red, crea piccoli capolavori di cibo e accessori da cucina. Le sue composizioni sono semplici, ma estremamente efficaci e trasmettono una grande passione, per il cibo e per l'arte.

L'uso del cibo nella moda

L'artista Gretchen Roehrs ha detto: "Ci sono enormi paralleli tra cibo e moda. Entrambi soddisfano il senso visivo, ma è altrettanto importante che abbiano una texture piacevole".

Gretchen Roehrs non è una stilista, ma un'artista visuale e designer americana che è diventata famosa per i suoi "modelli commestibili". Crea dei modelli femminili stilizzati, ai quali fa "indossare" i suoi vestiti di frutta, caramelle, pasta e verdura; non si tratta solo di creazioni esclusivamente personali, ma anche rivisitazioni di alcuni abiti di stilisti celebri a livello mondiale, da come Givenchy a Sonia Rykiel. Nelle sue opere le gonne e i pantaloni vengono sostituiti da fettine di kiwi, ostriche e foglie di radicchio, mentre i cappellini e le borsette da caramelle gommose e frutti di bosco: non c'è limite alla fantasia, ma sempre con eleganza.

Anche gli stilisti guardano al cibo per determinate creazioni: basti pensare a quando, nel 2014, Jeremy Scott presentò per Moschino una collezione interamente a tema, la Fast Food Collection.

Un'idea sicuramente innovativa per l'epoca, che poi è stata di grande ispirazione per altri brand, che hanno deciso di usare il cibo come accessorio per le proprie creazioni. Basti ricordare a quando le modelle di Dolce & Gabbana si presentarono con un cestino di cannoli siciliani e pasticcini di frutta come borsetta per celebrare il Made in Italy.

Ci sono, tuttavia, stilisti che si sono spinti ancora più in là, creando abiti e accessori interamente commestibili.


Le donne del fashion food

Sono per la maggior parte donne le stiliste che si sono lanciate in questa impresa fuori dal comune e provengono da ogni parte del globo.

In Inghilterra troviamo Emily Crane, che produce accessori con frutta e verdura, mentre in Canada c’è Nicole Dextras, che è stata la prima a creare vestiti commestibili al 100%, con piante e frutti, mentre in Sud Corea Sung Yeonju inaugurava la sua Wearable Foods, usando pomodori, banane, pane e gamberetti. Sempre in Asia troviamo Leeann Huang, che alla Fashion Week del 2019 volle unire la sua passione per la moda con l’idea che il cibo è effimero: ha creato, quindi, maglie interamente fatte di gelatina e cioccolato e pantaloni a rete con arance e noci.

Questa idea è stata poi portata avanti da Claire O’Keefe ed Eugenia Oliva, che hanno fondato il brand Keef Palas. Le due artiste propongono gioielli interamente naturali, prodotti con dei veri e propri ingredienti: troviamo orecchini, bracciali, collane e anelli fatti di noci, cozze, uova, olive e altri alimenti tipicamente mediterranei. Queste bellissime creazioni possono essere acquistate online: vengono inserite sottovuoto, per evitare il deperimento, e poi spedite.

Lo scopo di questa nuova linea di pensiero nella moda non è solo quello di voler portare una novità, ma è anche una critica al consumismo e al fast fashion, che è uno dei principali fattori di inquinamento al mondo. Oltre a quello puramente artistico, cela quindi anche un intento nobile, ovvero la sostenibilità.

La stessa Emily Crane ha spiegato così il suo progetto: “Credo che i materiali che utilizziamo oggi per produrre abiti un giorno finiranno e la produzione di massa terminerà, quindi l’obiettivo del fashion food per me è dar vita a un modo più sostenibile per fare vestiti. Spero che la gente possa acquistare un giorno le mie ricette e creare da sé i propri capi commestibili!”.





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